giovedì 24 settembre 2009

AL CARVING MASTER DI SOLDEN CON ALBERTO FORNASIER

In attesa di tempi migliori (tipo -10°, +10°) eccovi anche quest'anno da Solden, il resoconto del Carving Masters 2009. Dall'imperturbabile Alberto Fornaiser, inviato dall'Italia e ospite fisso, del raduno Austriaco, riferimento assoluto, assieme a Zinal del Carving Europeo e Mondiale. Grande Alberto.

"Nel segno del procione imbalsamato, figura immancabile di corner austriaco, che provoca orgasmo nello scenario femminile, nel 2009 è arrivata la conferma della tappa pre estiva di Soelden, spauracchio di fidanzate e mogli, concubine e vamp. Vacche grasse e magre.
Confermato il tracciato compatto del Rettembach. Garantisce una procedura standard per il test del materiale: con la funivia fino al top del frigorifero austriaco, e giu' verso il basso come un "rimorchiatore al porto", nelle parole del buon Egly. E di nuovo tornare su: alla galleria del T-bone evitando però il T-bone....
A differenza dello scorso anno, la clinica sanitaria italiana ha concesso una vacanza premio ad allargato e multietnico gruppo sfuggito alle possenti dosi di Guttalax e, in alcuni casi, alle supposte di Kren fiorentino (rafano, per i più asburgici).
Ciò nonostante le maglie della sanità sono riuscite a trattenere un perugino (ma bresciano), terrore delle saune austriache.
Non poche le novità in campo per gli appassionati quest'anno: la migliore è sicuramente il sovrapprezzo obbligatorio sullo skipass, 11 euro per un inascoltabile con-cerrto del fratello stonato di Harnold Jeffersons.. dalle 15 del pomeriggio... mavaffanc...
Il viaggio ormai si consuma in pochi attimi, strada conosciuta, corriera di pretini all'autogrill incapaci di scegliere il menu' (dall'anno scorso), prelievo del sangue alla Vignett, cena da Die Alm (ultima volta, lo giuro). Die Alm è la location cool, una via di mezzo tra la baita di Heidi e la Parolaccia a Roma. Ogni altri 20 minuti si svolge un dramma intracamerieri imbarazzante e toccante allo stesso modo: storie di amore e di canederlo si intersecano lasciando senza parole e cibo il cliente. Cuoco e cameriera contro sguattero e Maître de Salle. Il tutto nell'oblio del pubblico, da anni morto di fame. NB: ed osservato da un improbabile tavolo di briscola tra l'immancabile procione impagliato e delle volpi.
Alzata antelucana - neanche agli esami di Stato - costretto com'ero dallo stato d'ansia, colazione leggera che ho digerito ieri.
Parterre d'eccezione, solita sala giochi… ci sono quasi tutti: Alpinepunk, Pogo, Oxess, Pureboarding, GS, Rabanser, GForce, Golte, Virus ... Deeluxe.
La prima giornata promette bene. Neve riportata cm 40 e pure mal battuta! Importante è non perdersi d'animo: mi getto sulla mitica soluzione svedese: Alpinepunk Superswede 191- 24,2 - 11mt sidecut ellittico, ricoperta di Vengè che neanche Alì Babà; la nuova
tavola di Mats soluzione per ogni giornata, definita la tavola universale. "it's the wood that defines the ride". Gran carvate in pista e concreto comportamento in freeride. Non per niente il test è stato fatto in Alagna.
In perfetto stile Mats, tavola con anima punk, per me un’anteprima di un filon che verrà (quando?).
Ormai mi sono perso, navigo da solo nel bianco fresco di Dash, mi filmo, mi fotografo, come un pirla e tutto da solo. Dopo un discreto ingarbuglio tra le reti di protezione (Rete-nbach??)
cambio di partner: Longboard 180, Pogo, la neve si è fatta più bagnata, urge agilità. Sempre attaccato alla pale di fresca dove l'anno scorso c'era "la famiglia tetesca".
Dal top fino alle piste del versante opposto, un paradiso di freeride per chi è abituato ai boschi. Che tavola! Inoltre non serve conoscere l'itinerario per finire in questo spot che pare l'Etna.
Momento ok per Oxess RS 170, tipico Oxess, trattamento superficiale grossolano, in carbonio, il ponte sembra un po’ rustico, oggi viste le condizioni diventa "ponte dei Sospiri"
Molto agile ed attiva, stabile anche senza Titanal. Poi, testando i flex delle tavole Oxess ho sentito il "barrito" di una renna incazzata ed in acluni casi con le lame ci si sarebbe potuto fare la barba.
Incredibile l'organizzazione: c'è un Team dedicato Oxess, un gruppo multiaged dotato della vera Smart Oxexx, inguardabile.
Migliori soluzioni sul lungo e stretto: domenica Ben, il carving Master Owner, ci faceva corse da paura e 360°, ovunque … un "oggettino" da provare.
Interessante "detectare" la struttura dei team supporters ai vari produttori: Alexis ed i suoi 5 amici greci, Pureboarding e Mats, Oxess sono in 8-10
Virus ed il suo skazzato gruppo storico e moglie bellissima, Pogo con palma e figli dei fiori. Produce pure una tavola in balsa per lo snowkite: a dicembre si è invitato alla ns scuola a Cortina, ospite di Michele, che ancora, però, non lo sa.
Viene poi una giornata a bassa visibilità con cumuli di neve. La decisione cade sui nuovi modelli commerciali di Virus, che pare essere andato sull'economico in ufficio tecnico quest'anno. Spartan e Lightning per poi passare ad un autentica arma: 15kg di peso, L' Asimmetrica con piastre in alluminio. Sfrutta l'onda race trend del momento per fornire un oggetto radicale e molto valido. A mio parere difficile da condurre in front senza slogarsi il bacino concede un race "estremo".
La stratificazione delle finiture, una domanda di mercato altissima e l'ampliamento enorme della gamma fanno di Virus un autentico cannibale di snow, purtroppo, pare, a discapito della qualità. La serata prosegue con un immangiabile cena, un’estrazione a premi e "qualche" birra e finisce con il giurassico procione imbalsamato direttamente a letto con Paolino.
La domenica vede finalmente il sole e quindi Pogo a manetta. Partire subito con una Stilett 185 - 14,5 cm, un autentico missile che su pendenze non eccessive si rivela maneggevolissima e bilanciata, didattica per chi vuole avvicinarsi alla tavola "stretta". Le gobbe del muretto non sono ancora ben definite ma la rigida tavola Pogo non è maneggevole, quindi mi dirigo a prelevare una Blackdeath per dare l'assalto al salto.
Il caso vuole che becco direttamente "il Filosofo olistico": il mitico Jorge Egly. Dall'analisi del DNA potrebbe risultare nipote dello yeti giamaicano.
Da gennaio ha passato oltre 60 giornate sulla neve, lasciando il negozio ai posteri ed una schiera di resortisti americani ad attenderlo per una seconda Pureboarding session in Colorado. J. tra l'altro sta preparando anche un altro colpo, appoggiato da uno sponsor USA.
Non posso non farci un giro filmandolo ma prima vengo catechizzato alla sua filosofia.
CARVA SOLO CON LA SUA STORICA TAVOLA. A metà discesa mi accenna un 360 che diventa 1080 e rotti e poi sbraga sul muro ingoiando kili di neve. Una draga!!!!
Lo seguo col missile-Pogo e decollo sul cambio di pendenza con fotocamera in mano altezza 2 metri beccandomi un bel "sei figlio di quello del circo".
Professionista, poi mi lascia a metà discorso e si lancia al soccorso tecnico di una biondina con un meraviglioso "back" contenuto in pantaloni rosa.
Il padre della tecnica misto-giamaicana lo rivedremo il prossimo anno. E, forse, ci porterà una felice novità "calzabile".
La giornata stupenda permette agli stand la location esterna: accanto a Alpinepunk ci sono i simpatici greci di G-Force: Finalmente conosco il famoso Alexis che mi concede qualche giro con lui e le sue tavole. E mi spara la novità del semestre: pubblicherà da solo un semestrale "exclusive" sull'hard booting.
Lo si potrà acquistare via web. Il primo numero conterrà, tra le altre cose, le interviste "ai padri" dell'hardbooting (Egly incluso!!).
Alexis è russo-greco, un designer industriale di professione, che per anni ha seguito la nazionale di snowboard americana e porta avanti una tecnica molto simile all'EC di Swoard ma le sue tavole leggermente diverse. Maggior pop in uscita di curva dovuto ad un paio di cm di taper (dett. tecnici da H2O), il che semplifica/banalizza - di fatto - un po' la tecnica svizzera.
La sua filiera produttiva parte da lontano: dalla Polonia all'Austria e poi in Grecia, mi pare di ricordare. E lì l'acciaio costa poco ... Alexis infatti .. ha piazzato una ventina di inserti in acciaio.
Manca la familiarità e l'organizzazione della soluzione Zinal. Bisogna un po' prenderla "con pazienza", la neve a maggio non è sempre buona, ma la tavola giusta la trovi sempre.
E alla fine un rientro mantovano a base filetto di siluro con zanzare e costata di nutria con pelo."


(c) Alberto Fornasier 2009