mercoledì 10 gennaio 2007

Materiali utilizzati nelle tavole custom

I materiali utilizzati nelle tavole custom non si differenziano molto da quelli utilizzati nelle tavole di serie, in quanto il legno, le lamine e le fibre impregnate di resina, sono le componenti essenziali della produzione. Quello che varia, effettivamente, sono i tempi di costruzione delle tavole e la qualità dei materiali utilizzati. In effetti, mentre una tavola di serie, per problemi di costi, deve essere prodotta in tempi decisamente brevi, la tavola artigianale può contare sull’ allungamento di tali tempi, che ne permette una qualità migliore.
La tavola di serie deve mediamente essere prodotta e quindi finita, nell’arco di una trentina di minuti. Tutto ciò comporta il portare le resine e i materiali ad alta temperatura, portando gli stampi immediatamente a temperature elevate, fino a 100°C, polimerizzando, così la matrice (resina) troppo repentinamente.
Nel custom, invece, si segue un iter, per cui la temperatura di catalisi della resina viene eseguita in modo progressivo; si parte da 25°C , ad inizio lavorazione, per arrivare a 70/80°C per la cottura finale. Il tutto avviene in più giorni. Ciò aumenta le caratteristiche meccaniche dei laminati, soprattutto nel lungo periodo, garantendo così prestazioni ottimali, anche dopo un uso prolungato.
In realtà, allo stato attuale, le tavole di serie hanno raggiunto ottimi standards prestazionali, che però non sono in grado di mantenere nel lungo periodo. Personalmente, assieme agli atleti con cui collaboro, ho rilevato una perdita di prestazioni, nell’ordine del 30%, già dopo due mesi di utilizzo continuativo (atleta che si allena tutti i giorni tra i pali e quindi in maniera intensiva). Le tavole custom sono in grado di garantire prestazioni costanti nell’arco di almeno due anni, con un calo in questo periodo del 10-20 %.
In riferimento ai tempi di catalisi prima citati, personalmente preferisco cristallizzare i materiali in un tempo progressivo che varia dai 7 ai 15 giorni.
Altro aspetto fondamentale è la qualità dei materiali (legno, fibre e solette). Io faccio uso consistente di fibre di carbonio, sia uni-direzionali che bi-direzionali e di fibre di vetro triassiali. Nelle tavole di serie l’utilizzo del carbonio è molto marginale, per non dire quasi nulla. In effetti, con il carbonio, si possono ottenere pesi e resistenze decisamente notevoli rispetto al vetro, nonché risposte dinamiche eccezionali. Chiaramente per apprezzare tutto ciò bisogna essere in possesso di un livello tecnico medio-alto.
Inoltre la scelta delle solette nelle tavole custom è particolarmente curata, in quanto ricerchiamo sempre i lotti di grafite più veloci e performanti, facendo anche delle prove di scorrimento prima dell’utilizzo.
Anche la scelta delle lamine e quindi dell’acciaio, è curata; vi sono infatti persone che amano qualità di lamine con acciaio più o meno morbido, in base al filo che essi vogliono ottenere.
La scelta dei legni poi, utilizzati per le anime interne delle tavole, è altrettanto curata, in quanto l’accoppiamento di uno o più legni ( non mi addentrerò nelle varie qualità scelte perché sarebbe molto complesso), risulta determinante per le caratteristiche di rigidità e resistenza torsionale delle stesse.
Due sono i sistemi attualmente utilizzati per l’assemblaggio dell’anima interna:
la costruzione a listelli verticali, in cui si utilizzano due diversi tipi di legno, uno più morbido e uno più duro, con le fibre del legno tagliati a listelli di 1 cm e sistemati verticalmente in modo alternato; questo primo sistema è ancora molto utilizzato anche nel campo dello sci;
il secondo sistema consiste nel disporre fogli di legno lamellare, sistemando alternativamente un foglio in modo longitudinale e un foglio in modo trasversale.
Personalmente, io preferisco utilizzare questo secondo sistema poiché, oltre ad escludere un eventuale pericolo di cattivo incollaggio dei listelli verticali, garantisce una maggiore resistenza torsionale e un miglior controllo del flex. Il mix di scelta di legni, qualità e disposizione delle fibre composite (carbonio e vetro), nonché l’accurata scelta delle resine utilizzate (più collanti di tipo strutturale per l’assemblaggio di materiali sottoposti a stress particolari, come lamine, rinforzi in alluminio di punta e coda e solette e più cristalline per la risposta dinamica), determinano l’essenziale differenza tra i due tipi di tavole.

Costruttore Francesco Soligo
Tratto da Carving Up © 2007

1 commento:

LUPINIII ha detto...

ciao ragazzi, io ho iniziato nell'ormai lontano 1994 con l'hard e non l'ho mai mollato... quest'anno vorrei acquistare una nuova tavola avevo pensato alla f2 silberpfeil 172 o alla speedster rs equipe 174 (io sono alto 194)..
sto cercando di perfezionarmi con la conduzione estrema ... che ne dite di queste 2 tavole?.. considerate che normalmente vado con gli attacchi molto angolati sia avantio che dietro a causa dello scarpone molto lungo...(anche se uso un rialzino per gli attacchi)... grazie ragazzi per la vs opionione..ciao a tutti